Domenica, 10 Novembre 2024 11:11

Astrofotografia: 3 generazioni di libri a confronto

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La presentazione di un nuovo libro dedicato alla fotografia astronomica, tenutasi ieri a Ragusa, grazie all'organizzazione del CISA insieme alla libreria Ubik e ad Astroshop è stata un bella occasione per pensare all'evoluzione della fotografia astronomica amatoriale in questi ultimi anni. Il nuovo testo è frutto della fatica di Luca Fornaciari, astrofilo, astrofotografo e divulgatore, ben noto sul web agli appassionati grazie ai tanti tutorial, podcast e inteventi pubblicati sui social network. L'autore, presente all'incontro, ha dialogato con gli organizzatori in una sorta di intervista che ha portato a riflettere su dove va il mondo dell'astrofotografia. E' sempre un piacere quando un nuovo testo focalizzato sull'astrofotografia viene pubblicato in lingua italiana. A fronte dei numerosi appassionati infatti, questo tipo di argomenti è quasi sempre relegato alla lingua inglese. Personalmente è stato anche un modo per ripercorrere mentalmente gli ultimi 30 anni di astrofotografia astronomica attraverso i 3 testi fondamentali apparsi in questo lasso di tempo in lingua italiana e che hanno formato generazioni di astrofili.

Fotografia astronomica di Walter FerreriIl primo libro è il fortunatissimo "Fotografia astronomica" scritto dall'astronomo Walter Ferreri, sempre molto vicino al mondo dell'astrofilia tanto da aver curato numerosi testi e ancora più arrticoli oltre ad aver fondato la storica rivista "Nuovo Orione" negli anni novanta.  Fotografia astronomica di Walter Ferreri è stato la prima monografia dedicata all'argomento pubblicata in Italia nel 1977 da Il Castello e aggiornato in numerose edizioni fino al 2007. Il libro oltre ad un capitolo dedicato alla storia dell'astrofotografia si concentrava poi sugli strumenti e sulle tecniche disponibili all'epoca oltre che su vari oggetti celesti fotografabili. Per un giovanissimo astrofilo che come me si avvicinava a questo hobby agli inizi degli anni novanta, sognando e sperimentando le prime foto astronomiche, il libro di Walter Ferreri è stata una vera e propria "Bibbia". Era un tipo di fotografia astronomica amatoriale ancora acerba e che a fronte di grandi fatiche e ingenti spese (oltre che nella strumentazione nei rullini fotografici e nello sviluppo e stampa) dava risultati che oggi sono risibili. Ma quante soddisfazioni i primi sfocati crateri lunari o i poco definiti anelli di Saturno. E ancora il Sole con le sue macchie in quanto ben pochi potevano approcciare un filtro H-alfa per le protuberanze e le lunghissime pose uniche per gli oggetti del profondo cielo (1-2 ore) con l'occhio incollato al telescopio guida e all'oculare con reticolo illuminato per correggere manualmente le imperfezioni del motorino di inseguimento. Sono gli anni della mitica pellicola Kodak TP2415 "ipersensibilizzata" ma sono anche gli anni delle grandi comete Hyakutake ed Hale-Bopp e dell'eclisse solare centroeuropea del 1999. Fenomeni astronomici nei quali anche con poca attrezzatura si ottenevano risultati da urlo. Il testo di Walter Ferreri è oggi ancora reperibile in commercio tramite Amazon. Per molti versi ormai superato risulta però ancora un testo in grado di far vivere forti emozioni a chi è stato astrofilo in quegli anni o a chi vuole rievocarne i giorni.

Se verso la fine degli anni novanta cominciano a comparire i primi, costosissimi sensori CCD, l'inizio degli anni duemila vede l'affermarsi di nuovo tecniche. Si comincia con l'imaging planetario dove diversi astrofili iniziano a sperimentare una tecnica diversa rispetto alla classica singola posa su pellicola, gravemente affetta dalla turbolenza atmosferica. Con opportuni adattatori si cominciano a collegare ai telescopi delle semplici webcam per computer che consentono di riprendere dei filmati dei pianeti e applicare la tecnica del "lucky imaging", selezionando e sommando soltanto i frame migliori raccolti nel filmato. I primi passi sono pionieristici e in molti vagheggiano una comune webcam, la fortunata Philips Toucam Pro. Il primo decennio del 2000 vede una rivoluzione astrofotografica tra gli astrofili con appunto le webcam che pian piano diventano dedicate, le fotocamere reflex digitali che soppiantano quelle a pellicola e, in particolar modo l'uso massiccio delle prime reflex Canon, magari modificate togliendo il filtro IR per renderle più sensibili per il profondo cielo e infine l'uso sempre più frequente di sensori astronomici con i sensori Cmos che pian piano vanno soppiantando i più costosi CCD anche nel profondo cielo. E' alla fine di questa rivoluzione del nuovo secolo che viene fotografia astronomica gasparriautopubblicato il secondo testo che mi piace citare: "Tecniche, trucchi e segreti della fotografia astronomica", scritto da Daniele Gasparri insieme ad M. Bastoni, G. Giardina ed F. Pelliccia.  La prima edizione se non erro è del 2015 e in quasi 400 pagine vengono sviscerati tutti gli aspetti dello stato dell'arte della fotografia astronomica. La pellicola è ormai un ricordo e quindi il testo si concentra sulla fotografia tramite fotocamere o sensori digitali, con l'ausilio di teleobiettivi o telescopi. Il testo è molto tecnico e partendo dalle costellazioni affronta i vari aspetti e le nuove problematiche dell'astrofotografia: modalità di ripresa, tipi di telescopi, montature e inseguimento siderale, autoguida. Ampio spazio è dedicato all'elaborazione dell'immagine in quanto l'astrofilo si trova ormai a passare sempre più tempo davanti alla schermo del PC per ottenere risultati che facciano furore... sempre meno sulle pagine delle riviste di settore e sempre più sui social network o magari guadagnandosi un Apod (Astronomical Picture of the Day) della NASA. Fotografia astronomica di Gasparri ci parla di esposizioni multiple e di stacking delle immagini, di filtri RGB o H-Alfa, Ossigeno III ed SII ed ancora di istogrammi su Photoshop ma anche di software dedicati all'astofotografia  come Maxim DL o Pixinsight. Per gli argomenti trattati Fotografia astronomica di Daniele Gasparri è ancora oggi un testo unico nel panorama di lingua italiana. Anche questo libro è ordinabile tramite Amazon.

L'ultimo arrivato nel panorama editoriale itaiano è "Fotografia astronomica" di Luca Fornaciari, uscito in libreria (e ovviamente su Amazon), poche settimane fa ed edito da Apogeo. Il testo di poco più di 200 pagine ancora una volta affronta il tema dell'astrofotografia, questa volta ai giorni nostri. E notando quanto sono rapidi gli sviluppi in questo settore una nuova pubblicazione era ormai attesa. A mio parere dei tre testi citati in questo post è quello dal taglio maggiormente divulgativo, rivolto in primo luogo (ma non solo ) a chi per la prima volta si approccia a questo genere di fotografia del tutto peculiare. E ben sanno gli astrofili di lunga data che anche nelle file delle varie associazioni si dovrebbe puntare molto sul "reclutare nuove leve". Internet, gli smartphone e i social network hanno abbassato di molto la "soglia di stupore" rispetto agli anni novanta o duemila e l'astrofilia sebbene amata ancora da molti ha visto un'aumentare dell'età media tra i soci delle varie associazioni e sempre meno appassionati tra i giovanissimi che spesso mal si approcciano con i tempi lunghi e gli aspetti più ostici di questa disciplina. La presentazione del libro, come accennato a inizio del post è stata anche l'occasione di un interessante dialogo tra gli organizzatori e l'autore sullo "stato di salute" dell'astrofilia italiana. Numerosissime sono ancora oggi le associazioni di astrofili presenti nella penisola, spesso afferenti all'UAI (l'Unione Astrofili Italiani) ma Fotografia astronomica di Luca Fornaciarinegli anni è anche cresciuto esponenzialmente il numero di astrofotografi "solitari" che, come ben evidenziato dagli autori, in realtà solitari non sono. Ciò che è cambiato è che fino a non molti anni fa, l'esperienza e le tecniche venivano trasmesse principalmente da astrofilo ad astrofilo e le associazioni erano il punto di incontro e di scambio ideale. Oggi, anche chi comincia a dedicarsi alla fotografia astronomica trova tantissimi tutorial online e su Youtube e spesso decide di formarsi con quello. Forse un peccato in quanto è sì vero che il fine è quello di riuscire a riprendere le meraviglie del cosmo ma, venendo a mancare l'aspetto comunitario, viene a mancare un aspetto chiave  che ha caratterizzato decenni di astrofilia. Fotografia astronomica di Fornaciari ci conduce per mano a orientarci nel cielo stellato e a tenere in conto l'inquinamento luminoso. Vengono poi passati in rassegna i tipi di strumenti ed infine i vari tipi di astrofotografia dagli star trail  ai paesaggi notturni con la Via Lattea, dall'imaging planetario al deep sky. Ampio spazio viene dedicato in questo caso ai sensori digitali Cmos e alle loro caratteristiche. I tempi sono ormai maturi per un uso quasi esclusivo di questo genere di soluzioni in astrofotografia e l'ultima tra le pubblicazioni astrofotografiche apparse in Italia colma le lacune che i testi precedenti presentano alla luce degli anni. Cambiamo le tecniche e cambiano le mode: alle immagini ipersature di un decennio fa si contrappongo adesso riprese con elaborazioni più equilibrate e meno spinte e se da una parte il crescente inquinamento luminoso obbliga gli astrofili a veri pellegrinaggi notturni, dall'altro l'apparire di strumentazione più leggera e camere astronomiche raffredate moltiplica le oppurtunità. Cosa dire allora? Buona lettura e cieli sereni per tutti!

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