Tra i tanti siti archeologico "minori" di Siracusa rientrano a pieno titolo anche le terme bizantine, a volte chiamate anche "bagni di Dafne". I resti di questo piccolo complesso termale si trovano poco distanti dal moderno porto piccolo e dall'area archeologica dell'arsenale greco e rappresentano l'emblema dello scempio edilizio avvenuto nel dopoguerra.
Questo sito archeologico venne scavato da Cultrera che vi identificò vari ambienti (per una descrizione archeologica rimando all'articolo sulle terme bizantine su Hermes Sicily). In seguito, sotto la spinta dell'espansione urbanistica si decise di edificare un palazzo sopra le terme realizzando dei pilastri in cemento che si inserivano nel sito archeologico e dei muri laterali che hanno anche parzialmente distrutto il sito. Sono poi seguiti anni di incuria in quanto il sito non è mai stato effettivamente reso fruibile al pubblico e solo in tempi recenti l'azione di volontari che hanno provveduto alla pulizia e all'apertura, con il concerto della soprintendenza ai beni culturali di Siracusa, ha reso possibile la riscoperta di questo sito.
Le immagini a corredo di questo breve post e della galleria fotografica dedicata sono state realizzate proprio in tale occasione, anche nella speranza di fare uscire dal dimenticatoio tale sito che intercettando fondi opportuni potrebbe essere valorizzato con un'illuminazione adeguata.
Il sito rappresenta un unicum nel panorama dei siti archeologici siracusani. A fronte delle numerose testimonianze di epoca greca si tratta infatti di uno dei pochi edifici di origine romana, poi riutilizzati in epoca bizantina, oggi visibili nel panorama cittadino Oltre alle fondamenta dei muri dei vari ambienti si riconoscono i contorni di due sale absidate e, soprattutto i resti in terracotta dei praefurnia dove si accendeva il fuoco che serviva a scaldare gli ambienti e poi ancora le suspensurae che rialzavano il pavimento sotto il quale scorreva aria calda e ancora i resti di tubuli per il riscaldamento interno dei muri. Insomma un'unicità decisamente non valorizzata a ridosso di un quartiere, la borgata Santa Lucia che da anni si cerca di rilanciare. Il suggestivo nome di "bagni di Dafne" è stato ripreso dagli storici antichi che ci narrano dell'uccisione dell'imperatore Costante II a Siracusa, nelle terme chiamate appunto bagno di Dafne per la presenza di un affresco a tema. Diversi studiosi negli anni passati hanno avanzato la suggestiva ipotesi, non suffragata da prove che le terme bizantine di Siracusa potrebbero corrispondere con i bagni di Dafne.
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