Mercoledì, 23 Ottobre 2024 19:55

L'arco onorario romano di Siracusa

Published in Archeoreportage

Tra i monumenti "minori" di Siracusa, citato in numerosi testi di archeologia e alcune guide turistiche ma visto da pochi, figuta il cosiddetto "arco augusteo". Ci sono due valide ragioni per cui sono in pochi ad averlo visitato, la prima è che dell'arco in realtà nulla si conserva se non il basamento e la seconda è che, sebbene si trovi all'interno del parco archeologico della Neapolis, la più importante area archeologica della città, si trova però in un'area marginale e allo stato attuale non raggiungibile dai visitatori.

Si tratta di un arco onorario di epoca romana, indagato dall'archeologo Gino Vinicio Gentili nel 1949-50. Purtroppo del monumento si conservano solo le basi dei piloni del fornice. Lo studioso lo datò all'epoca augustea, agli inizi dell'epoca imperiale sebbene si ipotizzi un rifacimento con aggiunta di colonne decorative in epoca antoniniana e vari interventi di restauro fino al VII sec. d.C. Probabilmente l'arco venne realizzato contestualmente alla deduzione della colonia augustea a Siracusa, in un'epoca di rinnovato fervore costruttivo, e faceva parte di un più vasto piano urbanistico che vide anche la realizzazione dell'anfiteatro romano su una preesistente cava di pietra. E' probabile che l'arco onorario fosse dedicato allo stesso imperatore Augusto. Anni prima, nel 1889, poco distanti erano stati ritrovati anche dei frammenti di un fregio figurato con figure togate che con ogni probabilità faceva parte della decorazione dell'arco stesso. La posizione dell'arco, a pochi passi dall'anfiteatro, si poneva probabilmente al termine de lugo asse viario che univa i quartieri di Neapolis e Akradina. A ridosso dell'arco è ancora visibile una porzione di pavimentazione stradale a schiena d'asino, datata ad epoca bizantina ma che si sovrappone a una più antica strada con lastre esagonali del II sec. d.C. ancora parzialmente visibile. Poco si conosce dell'aspetto originario dell'arco sebbene diversi studi cerchino di ricostruirne l'aspetto, raffontandolo soprattutto con l'arco onorario di Susa per analogie costruttive.

Arco onorario romano di Siracusa

Come accennato purtroppo l'arco romano di Siracusa purtroppo non è facilmente visibile dal curioso di antichità archeologiche. L'unico modo per poterne ancora oggi vedere le fondamenta è dalla recinzione esterna del parco archeologico della Neapolis, a pochi metri dall'incrocio tra Via Romagnoli e Viale Paolo Orsi, un'area purtroppo molto trafficata e un tratto privo di marciapiedi. Un selfie stick può aiutare ad effettuare una foto con una prospettiva leggermente più comoda. Tutta l'area è archeologicamente ricchissima così com'è lo l'area dirimpetto, presso la cd. casina Cuti, oggi biglietteria del parco. In anni passati sono state fatte soltanto alcune indagini in un'area che racchiude resti di abitazioni ellenistiche e romane, alcune ancora con tracce di intonaco e tracce della grande arteria viaria ritrovata lungo l'odierna Piazza della Vittoria. Purtroppo nella progettazione della viabilità moderna non c'è stata molta lungimiranza e si sono "stritolati" monumenti tutt'altro che secondari a beneficio della circolazione automobilistica.

 

 

photo transp2

Clicca per andare alla galleria fotografica dedicata all'Arco augusteo di Siracusa

 

 

 

Veduta aerea dell'arco onorario augusteo e della plateia antica

 

 

Read 208 times